Pubblicato il 5 febbraio 2016
, da Francesco Ambrosino
Negli anni '60, in pieno fermento e boom economico (più apparente che reale) il mondo dell'arredamento si prese una pausa, si guardò intorno, e decise che era arrivato il momento di allontanarsi da quella frenesia consumistica tipica della società post industriale, per recuperare uno stile più essenziale, elegante, sobrio, caratterizzato da forme più armoniose, meno squadrate, e con una predilezione particolare per il legno di qualità.
Nacque così l'arte povera, uno stile di arredamento che da allora si è diffuso in modo capillare in tutta Italia, e non solo. Alla base c'era un'idea, ovvero che l'acquisto degli arredi per la casa fosse una cosa seria, da compiere con criterio, con l'obiettivo di farli durare per decenni, e non è un caso che le case delle nostre nonne siano ancora arredate con i primi mobili comprati in occasione del matrimonio.
Certo, un conto sono i mobili antichi, quelli che vengono tramandati per generazioni e generazioni, un altro sono i mobili in arte povera, di nuova costruzione ma con uno stile ed un design che si collega a quell'universo semiotico, quell'insieme di spunti e ispirazioni tipiche delle case d'altri tempi.
Il settore della produzione di mobili in arte povera è molto vasta, e spazia dai mobili grezzi - da verniciare a piacimento - a quelli rifiniti, pronti per essere inseriti nella tua abitazione.
A farla da padrona, sempre, è il legno, generalmente massello, e questo dettaglio è senza dubbio il primo da valutare in fase di acquisto, perché un mobile in arte povera deve essere realizzato con materiali di pregio, quindi fai molta attenzione nella prima fase di ricerca, nei mobilifici oppure su un e-commerce dedicato all'arredamento d'interni.
Quasi sempre i mobili in arte povera sono color legno, ma non bisogna commettere l'errore di pensare che non esistano alternative, anzi. Cercando sempre di valorizzare e non mortificare il legno utilizzato, è possibile - soprattutto acquistando un mobile grezzo, ma non solo - scegliere una diversa colorazione, per poter meglio adeguare il prodotto all'ambiente nel quale intendi inserirlo.
Ad esempio, se la tua casa ha problemi di scarsa luminosità, acquistare dei mobili in arte povera color legno non è la soluzione migliore, meglio optare per un colore chiaro, tenue, bianco, avorio o beige, che possa contribuire a illuminare gli ambienti.
La scelta di un colore più chiaro, però, non riguarda solo la luminosità degli ambienti, ma anche l'impatto che ha un arredamento in arte povera in una casa. Scegliere dei mobili e dei complementi in questo stile bianchi o avorio conferisce, infatti, una sensazione di modernità, nonostante la “classicità” di fondo che caratterizza l'arte povera.
Come per ogni stile di arredo, anche l'arte povera si presta a diverse applicazioni, spaziando dal rustico, ad esempio scegliendo per la cucina delle sedie con seduta in paglia rustica, a qualcosa di più raffinato ed elegante, come uno scrittoio con alzatina, molto caratteristici e capaci di impreziosire uno studio, ma anche un angolo del salotto, oppure un mobile bagno sagomato, con specchio sospeso.
Bagno, cucina, soggiorno, camera da letto, con i mobili in arte povera è possibile arredare tutto l'appartamento, in modo da creare una armonia generale che lega i vari ambienti, anche perché non è semplice (ma non è impossibile) affiancare questo stile ad altri più moderni.
Ricapitolando, se desideri arredare la tua casa con mobili in arte povera, assicurati di verificare la qualità del legno e delle finiture, scegli con cura i colori e cerca di avere una visione d'insieme dell'intero stabile, in modo da compiere scelte che si sposano alla perfezione tra di loro.
Blogger, Social Media Manager, Copywriter at Socialmediacoso.
Laureato in Scienze della Comunicazione, mi occupo di Formazione Professionale, Social Media, Copywriting e Blogging.
Non parlo di cose che non conosco, quindi parlo poco. Se posso, scrivo. Le cuffie dell'iPhone sono il mio scudo contro le chiacchiere inutili.
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