Pubblicato il 21 marzo 2016
, da Francesco Ambrosino
Negli ultimi anni l’attenzione per la difesa del territorio, la conservazione degli impianti urbanistici dei comuni e delle grandi città, e la sempre maggiore disponibilità di prodotti, sia elettronici che edilizi, più eco-sostenibili, ha spinto le amministrazioni locali a promuovere piani regolatori a volumi zero, impedendo, o almeno contenendo, la costruzione di nuovi stabili, se non a determinate condizioni, spesso molto rigide.
Cosa significa? Semplicemente, oggi, costruire una nuova casa, o un condominio, è molto difficile (per fortuna), e per rimarcare l’importanza di ridurre l’impatto ambientale - frutto di una cementificazione selvaggia che ha caratterizzato il nostro Paese negli ultimi 60 anni - è stato istituito il cosiddetto Bonus arredi, ovvero una agevolazione che viene riconosciuta a chi ha effettuato ristrutturazioni edilizie, acquisto di nuovi arredi e di elettrodomestici a risparmio energetico.
Cerchiamo di capirne di più.
Il Bonus arredi è, come detto, una agevolazione che il governo riconosce a quei soggetti che hanno effettuato lavori di ristrutturazione di immobili esistenti, hanno acquistato nuovi mobili e dispositivi elettronici a basso impatto ambientale.
Nello specifico, come si può leggere nella scheda informativa pubblicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate - e che puoi trovare cliccando qui - si tratta di una detrazione fiscale; in poche parole, dopo aver sostenuto i costi per i lavori e l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, debitamente dimostrati con fatture d’acquisto, è possibile detrarre questi importi dalle tasse da pagare all’erario.
Come puoi immaginare, la detrazione Irpef prevista non si applica all’intero importo speso, ma al 50% - che è comunque una percentuale importante - e relativa ad un importo massimo di € 10.000, ed è suddivisa in 10 quote annuali.
La normativa recita così:
"Si può usufruire di una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. L’acquisto deve essere effettuato nel periodo compreso tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2016"
E’ importante chiarire un punto: le spese sostenute per l’acquisto di nuovi mobili ed elettrodomestici devono essere successive all’inizio dei lavori di ristrutturazione, a partire dal 26 giugno 2012.
Questo punto spesso genera confusione, ma se ci pensi un attimo è abbastanza chiaro. Se sei in procinto di ristrutturare un immobile residenziale, che sia una singola unità abitativa o un condominio, prima di acquistare nuovi arredi dovrai effettuare i lavori, che richiedono del tempo. Per dimostrare che quei mobili ed elettrodomestici nuovi sono destinati ad un ambiente che stai ristrutturando, è necessario che i lavori siano già iniziati, o che almeno ci sia un documento ufficiale, che può essere emesso ad esempio dal comune, che attesti l’inizio degli stessi.
Ecco perché l’acquisto dei mobili deve essere successivo all’inizio dei lavori. Molto chiaro su questo punto è il documento di sintesi realizzato sempre dall’Agenzia delle entrate - in cui troverai anche una specifica sul tipo di intervento e acquisto riconosciuto.
"Per ottenere il bonus è necessario che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni. Non è fondamentale, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile. La data di avvio dei lavori può essere dimostrata, per esempio, da eventuali abilitazioni amministrative o dalla comunicazione preventiva all’Asl, se è obbligatoria. Per gli interventi che non necessitano di comunicazioni o titoli abilitativi, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà."
Attenzione: non sono considerati arredo gli infissi (porte e finestre), i pavimenti, i tendaggi ed i rivestimenti accessori, ma è possibile portare in detrazione le spese di trasporto e montaggio dei beni acquistati.
Importante da sapere è anche il fatto che tutte le spese da portare in detrazione devono essere effettuate con pagamenti tracciabili, quindi bonifico o pagamento con carta di credito o di debito, ma non in contanti o tramite assegno.
Il limite dei € 10.000 è da calcolarsi per ogni unità abitativa, quindi se sei proprietario di più immobili, ad uso residenziale, ed effettui lavori di ristrutturazione e acquisti nuovi arredi o elettrodomestici, puoi richiedere la detrazione fino a quella somma ma per ogni immobile.
Una novità introdotta con l’ultima proroga del governo quella che ha spostato il termine ultimo al 31 dicembre 2016 - indicata, per la precisione, al comma 75 della legge 208/2015 - è il bonus mobili giovani coppie.
In cosa consiste? I nuclei familiari composti da almeno tre anni che hanno acquistato una nuova unità abitativa come prima casa possono richiedere una detrazione Irpef del 50% relativa alle spese sostenute nell’arco del 2016, quindi dal 1 gennaio al 31 dicembre, per nuovi mobili ed elettrodomestici, fino ad un massimo di € 16.000. Almeno uno dei due membri della coppia deve avere meno di 35 anni per poter richiedere l’agevolazione.
Per maggiori approfondimenti, ti invitiamo a leggere i due documenti informativi menzionati nell’articolo e di rivolgerti, eventualmente, ad un commercialista per evitare di incorrere in vizi di forma, ma anche per avere un punto di riferimento per seguire l’iter burocratico in modo corretto.
Blogger, Social Media Manager, Copywriter at Socialmediacoso.
Laureato in Scienze della Comunicazione, mi occupo di Formazione Professionale, Social Media, Copywriting e Blogging.
Non parlo di cose che non conosco, quindi parlo poco. Se posso, scrivo. Le cuffie dell'iPhone sono il mio scudo contro le chiacchiere inutili.
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