Pubblicato il 9 settembre 2017
, da Francesco Ambrosino
L'arredamento d'interni, insieme all'architettura, ha il merito di raccontare epoche, stili, culture, usi e costumi differenti, tramandando, di fatto, la storia della civiltà.
L'arredamento in stile coloniale, ad esempio, è diretta emanazione del colonialismo e dell'imperialismo che, a partire dal Seicento, ha caratterizzato gli scenari geopolitici mondiali, diffondendo, è evidente, anche il modo di costruire i mobili e di arredare le case.
Lo stile coloniale si declina in numerose tendenze di arredo, a seconda del Paese colonizzato e del colonizzatore.
Cerchiamo di approfondire l'argomento insieme.
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Indice degli argomenti di questo articolo:
Il Colonialismo ha visto numerosi Paesi coinvolti, che hanno imposto la propria cultura e lo stile di vita nei territori di conquista, non senza, però, fondersi con le abitudini autoctone.
Gli esempi più diffusi di colonialismo che possiamo ricordare, e che hanno poi avuto una grossa influenza nell'interior design, sono senza dubbio i seguenti:
Colonialismo inglese, in particolare in Nord America e nei Paesi che oggi compongono il Commonwealth, come il Canada, l'Australia, il Sud Africa, l'India, e molti altri;
Colonialismo francese, che ha influenzato in modo netto lo stile di arredamento dei Paesi francofoni, ovvero quelli in cui il francese è la lingua madre, come, ad esempio, la Cambogia, la Costa d'Avorio, il Camerun, la Tunisia, il Marocco, e così via;
Colonialismo ispanico-portoghese, particolarmente presente nei Paesi dell'America Latina e del Centro America.
Nei Paesi in cui il colonialismo ha preso il sopravvento - in particolare negli Stati Uniti d'America - si è sviluppato un movimento antagonista alla cultura e all'arredamento in stile coloniale, ma essendo la tradizione così radicata nel territorio, alla fine, ha conservato sempre un posto di rilievo nelle scelte dei consumatori.
Lo stile coloniale americano del 18° secolo, contrapposto al cosiddetto Early American, ha caratterizzato l'arredamento d'interni nord americano in tutto il novecento.
Fondendo vari elementi provenienti dalle culture Europee e dalla tradizione dei nativi americani con tecniche di lavorazione moderne, le case americane arredate in stile coloniale presentano delle caratteristiche precise.
Vediamo quali.
I mobili coloniali hanno delle caratteristiche peculiari, sia dal punto di vista stilistico che strutturale.
Le case coloniali americane presentano finiture e rivestimenti in legno sulle pareti, sul soffitto e sul pavimento, e mobili realizzati da falegnami e artigiani specializzati, con l'impiego di legni duri come il noce, il ciliegio e il mogano.
I colori dominanti sono il bianco, il marrone, il rosso, il giallo e il grigio.
Alla predominanza del legno va associata una enorme importanza data alla tappezzeria, ai tessuti, ai tendaggi e ai rivestimenti dei divani, ma anche all'illuminazione artificiale, preferendo lampadari di grosse dimensioni, in vetro e metallo.
A proposito di metallo, quello più impiegato nello stile coloniale originale era il peltro, una lega composta principalmente di stagno, al quale vengono aggiunti altri metalli, come il rame.
Il peltro era molto amato in passato - ma anche nell'antichità - perché non si ossida e tende a rimanere inalterato nel tempo senza bisogno di particolare cura.
Lo stile coloniale americano risente moltissimo dell'influenza dell'arredamento in stile inglese, in particolare quello delle case in campagna.
Ecco che lo stile rustico e casual si fonde con la qualità dei materiali utilizzati e con la presenza di complementi d'arredo e oggetti hand made realizzati dalle donne di casa, come coperte e federe di cuscini.
Arredare una casa secondo i dettami dello stile coloniale è possibile anche oggi, impiegando mobili con finitura coloniale.
Questi mobili sono caratterizzati da linee classiche e da un evidente gusto rustico, che viene restituito grazie all'impiego di materiali adeguati, come il legno massello di toulipier, ricavato da alberi tipici della costa orientale degli USA.
Con il suo colore chiaro, biancastro, il legno di toulipier è perfetto per la produzione di mobili in stile coloniale, ed essendo anche abbastanza economico e versatile, consente di realizzare prodotti di ottima qualità ad un prezzo ragionevole.
Ne puoi ammirare un esempio nell'immagine qui sotto.
In foto una cassettiera in stile coloniale di colore avorio.
Clicca sulla foto per maggiori dettagli.
I mobili con finitura coloniale hanno un aspetto consumato, in particolare sui bordi, e per questo ricordano vagamento i mobili decapati con finitura shabby chic.
Ogni stile di arredamento ha la sua storia, sempre affascinante e ricca di spunti interessanti, e lo stile coloniale non fa differenza.
Grazie alla contaminazione di usi, costumi e culture differenti, l'arredamento coloniale riesce sempre a stupire, ancora oggi, dopo secoli di diffusione ed evoluzione.
E tu, cosa ne pensi? Ti piace l'arredamento in stile coloniale?
Blogger, Social Media Manager, Copywriter at Socialmediacoso.
Laureato in Scienze della Comunicazione, mi occupo di Formazione Professionale, Social Media, Copywriting e Blogging.
Non parlo di cose che non conosco, quindi parlo poco. Se posso, scrivo. Le cuffie dell'iPhone sono il mio scudo contro le chiacchiere inutili.
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