Pubblicato il 4 aprile 2016
, da Francesca Pascali
Le Corbusier (fonte wikipedia), pseudonimo di Charles-Edouard Jeanneret-Gris, è stato un architetto, urbanista, pittore e designer svizzero naturalizzato francese.
Lo conosciamo come architetto e designer che, al tempo di Walter Gropius e Mies Van der Rohe, figure chiave associate della scuola Bauhaus (1919-1933) e fondatori del movimento moderno, condivideva l'idea di industrializzazione e di essenzialità delle cose, in un tempo in cui le decorazioni pompose tipiche dei salotti art Nouveau la facevano da padrone.
La scuola del Bauhaus ha vita breve, a cavallo tra la fine della Grande Guerra e la Seconda Guerra Mondiale, durante la quale fu chiusa dai nazisti, ma questo non fu abbastanza per bloccare la macchina della modernità che è arrivata sino ai nostri giorni grazie a grandi designer, come Le Corbusier, che proseguirono nello studio di queste nuove concezioni.
Negli anni che la videro protagonista, la Bauhaus rappresentò una e vera rivoluzione nel mondo dell'arte, coinvolgendo più settori creativi e legandoli tra di loro con lo stesso spirito filosofico: il razionalismo e il funzionalismo.
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"l'Unité d'Habitation" a MarsigliaDopo la guerra, periodo durante il quale si doveva far fronte rapidamente ad un aumento demografico e a risorse economiche ridotte, si studiarono nuovi materiali e soluzioni modulari che potessero essere assemblati rapidamente, sfruttando con razionalismo spazzi disponibili e risorse. Anche gli oggetti furono scardinati da qualsiasi preconcetto e definizione legato al suo status, ogni opera finì per essere non più unica ma essenziale per molti, e idonea alla produzione in larga scala. Le Corbusier portò avanti queste concezioni anche dopo la fine della scuola del Bauhaus, approfondendo il concetto di spazio.
Un esempio della sua idea di architettura è individuabile ne “l'Unité d'Habitation" a Marsiglia, esempio emblematico di Brutalismo (breton brut), corrente architettonica che ha in Le Corbusier il suo più illustre rappresentante.
Una realizzazione atipica, dove il cemento è la chiave di lettura, unità abitative costruite con il sentimento del vivere comune, che scardina il senso accademico del buon gusto degli anni dell'art nouveau e rilancia nell'architettura il senso di uguaglianza tipica francese.
Copertina della rivista L'Esprit Nouveau n. 1, 1920Le Corbusier esordì come pittore, la sua sensibilità e il desiderio di raccontare il mondo e il suo modo di vedere la vita lo condussero, in seguito, a diventare l'architetto e designer che noi tutti oggi conosciamo. Con il suo approccio, rivoluzionò gli gli schemi del suo tempo, proiettando l'architettura verso la Modernità.
Fu pioniere del Purismo insieme al pittore francese Amédée Ozenfant con il quale realizzò la rivista artistica “L'Esprit Nouveau" tra il 1920 e il 1925, nella quale vennero descritte le linee cardine del movimento. Come descritto nel primo numero della rivista:
“Nessuno nega oggi la bellezza che si sprigiona dalle creazioni della moderna industria. Le costruzioni e le macchine si costruiscono sempre più secondo proporzioni, giochi di volumi e materiali, in modo tale che esse sono delle vere e proprie opere d'arte, poiché implica il numero, cioè l'ordine" (Le Corbusier e Amédée Ozenfant, L'Esprit Nouveau n. 1, 1920)
Anche nei dipinti puristi i colori tornano alla loro origine, diventano nuovamente puri e freddi, quasi impersonali, collocati seconda la forma e mai seguendo un senso psicologico legato al sentimento dell'artista o al colore. L'arte doveva essere concepita a misura d'uomo, ponendolo al centro di qualsiasi cosa, come se la matematica regolasse con precisione tutto il resto seguendo un preciso ordine.
Le sue idee artistiche e urbanistiche si riflettono anche negli arredi di casa. L'arredamento è parte integrante dell'architettura, come se fosse concepita come un'unica opera d'arte; per le Corbusier gli arredi non erano considerati importanti, ma concepiti come “équipement", elementi necessari per le esigenze domestiche e, soprattutto, a misura d'uomo.
Famosa e intramontabile la sua linea di mobili “Equipement intérieur de l' Habitation", esibita al Salon d'Automne di Parigi del 1928. I mobili di design di Le Corbusier sono tuttora pezzi intramontabili, come la sedia Chaise Longue LC4, la poltrona basculante, le poltrona e divani Petite Modele LC2 costruite per la figura maschile, mentre LC3, più larghe, furono concepite per le donne.
Un design sobrio ed essenziale e una comodità indiscutibile, questi elementi si sposano attualmente con le caratteristiche dello stile minimal.
Se vuoi approfondire la lettura della biografia di Le Corbusier, leggi questo articolo.
Pittrice, Appassionata di Interior Design
Classe 82, Maturità Scientifica. Ho frequentato l'Accademia di Belle Arti, Scenografia Teatrale. Le mie passioni sono la pittura e l'interior design.
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