Pubblicato il 19 maggio 2017
, da Francesco Ambrosino
L'arredamento in stile giapponese è molto affascinante, perché fonde i principi dell'interior design alla cultura a tratti mistica tipica dell'Oriente, creando contaminazioni e filoni davvero interessanti.
La parola chiave, quando si parla di arredamento in stile giapponese, è essenzialità, un po' come nell'arredamento nordico.
I mobili, l'organizzazione degli spazi, i complementi d'arredo, l'attenzione per il verde e per la natura, sono tutti elementi che definiscono, in modo molto chiaro, in cosa consiste l'arredamento in stile giapponese.
Se a tutto questo, poi, aggiungiamo anche il Feng Shui e la filosofia zen, forse riesci ad avere davanti agli occhi un quadro un po' più completo di cosa significhi arredare casa in questo modo.
Ma andiamo per ordine, e cerchiamo di analizzare le caratteristiche principali dell'arredamento giapponese.
L'arredamento in stile giapponese predilige la leggerezza, la semplicità, l'armonia estetica e pratica.
Per ottenere questo effetto si parte essenzialmente da tre principi molto semplici:
Bisogna occupare gli spazi in modo essenziale, senza strafare;
Bisogna preferire colori tenui, per dare luminosità agli ambienti;
A farla da padrone sono il legno, il bambù, gli elementi naturali.
In Occidente la diffusione dell'arredamento in stile giapponese ha generato, come è facile immaginare, una serie di adeguamenti e di modifiche, per meglio adattarlo alla struttura delle case e degli appartamenti.
In effetti, in Giappone si prediligono open space, con pareti divisorie - dette anche Shoji - realizzate in carta di riso, che servono appunto a dividere gli ambienti tra di loro, senza sacrificare però la luminosità derivante dalla luce naturale.
In Occidente, invece, siamo abituati a strutture in muratura, già divise in ambienti, quindi non possiamo fare altro che mutuare le peculiarità dello stile giapponese, cercando di applicarne la filosofia alla base.
A proposito di filosofia, quando si parla di arredamento in stile giapponese non si può non menzionare la cultura orientale, in particolare il Feng Shui e lo Zen.
Il Feng Shui ha origine in Cina, ma si è diffusa successivamente nel mondo orientale, in particolare in Giappone.
Si tratta di un'arte affine all'architettura, che però fonde i principi di quest'ultima con la psicologia e l'astrologia.
Alla base di tutto c'è l'affascinante idea che il modo in cui arrediamo casa, i mobili che acquistiamo, i colori che scegliamo, la disposizione all'interno delle stanze, influenzi positivamente o negativamente il nostro umore e il nostro stato d'animo.
Si tratta di un'arte davvero molto interessante, piena di elementi tra il mistico e il pratico, che ha delle applicazioni dirette nell'architettura e nell'interior design.
Dalla forma delle abitazioni alla disposizione degli elementi principali - drago verde, tartaruga nera, fenice rossa, tigre bianca, serpente giallo, che corrispondono rispettivamente a legno, acqua, fuoco, metallo e terra, e alle stagioni dell'anno - il Feng Shui ci guida nella costruzione della nostra casa, nella quale vivere in armonia con noi stessi e con gli elementi naturali.
Direttamente collegata al Feng Shui è la filosofia Zen, tipica del mondo orientale, anche se da diversi anni si è diffusa in tutto il mondo occidentale.
L'impatto della filosofia zen nell'arredamento in stile giapponese è evidente.
Essendo l'obiettivo della filosofia zen la ricerca della serenità interiore, attraverso l'allontanamento dei condizionamenti esterni che possono generare ansie e stress, nell'interior design questa esigenza si traduce nel trionfo degli elementi naturali.
Ecco che diventano fondamentali i mobili in legno verniciati con prodotti naturali, i giardini zen, i colori tenui e rilassanti, le fontane, e tanta luce del sole.
Come avrai capito, arredare casa in stile giapponese vuol dire scegliere con cura i mobili e disporli in un certo modo, per creare un ambiente accogliente e rilassante.
Alla base di questo stile di arredamento, comunque, ci sono alcuni elementi che non possono mancare, anche nella "variante" occidentale.
Ecco quali sono:
Tatami: nelle case giapponesi il pavimento è caratterizzato dall'utilizzo di queste stuoie di legno e paglia. In questo caso, si parla di washitsu, che si distanzia nettamente dalla pavimentazione delle case occidentali, yōshitsu. I tatami vengono utilizzati per sedersi a prendere il tè o a mangiare, oppure per praticare sport;
Futon: nella tradizione giapponese, è un materasso sottile, tenuto arrotolato nell'armadio, che viene poi srotolato sui tatami, per la notte. Nella versione occidentale, è composto anche da un telaio solitamente in legno, molto basso. Un mix di Tatami e Futon è il divano Kanto, composto da entrambi gli elementi. Una sorta di divano letto in stile giapponese;
Tansu: è l'armadio tradizionale giapponese, interamente realizzato in bamboo o in legno, spesso decorato, che risale alla fine del 1600. Si tratta di un mobile molto particolare, composto da tanti scomparti e cassetti, spesso componibili, disposti in modi diversi (a formare una scala, ad esempio). Una via di mezzo tra un armadio e una credenza;
Shoji: lo abbiamo menzionato prima, lo shoji è la parete divisoria in legno e carta di riso, utilizzata per separare gli ambienti tra di loro;
Elementi decorativi: giardini zen, tende con ideogrammi (Noren), teiera e servizio da tè, bruciatori d'incenso, paraventi, set da sushi, fontane, bottiglia per il sakè, uno sgabello da meditazione, ventagli, lampade in carta di riso, magari una Katana da esporre in bella vista.
Se vuoi un arredamento in stile giapponese, devi unire bellezza, semplicità, essenzialità e un pizzico di filosofia orientale, per poter creare una casa accogliente e rilassante.
Blogger, Social Media Manager, Copywriter at Socialmediacoso.
Laureato in Scienze della Comunicazione, mi occupo di Formazione Professionale, Social Media, Copywriting e Blogging.
Non parlo di cose che non conosco, quindi parlo poco. Se posso, scrivo. Le cuffie dell'iPhone sono il mio scudo contro le chiacchiere inutili.
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